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Siete qui: Home Press Archivio Rassegna Stampa Rassegna Stampa 2008 Chung a Stresa, altro gran concerto - La Prealpina - 3/9/08
Chung a Stresa, altro gran concerto - La Prealpina - 3/9/08 PDF Stampa E-mail

Testata: La Prealpina

Mercoledì 3/9/08

Morbido ed elegante, misurato e pulito nei movimenti e nei gesti, Myung-Whun Chung ha dato un'autentica lezione interpretativa ... al Palazzo dei Congressi sul podio della Filarmonica della Scala. Suoni levigati e lucidi, fraseggio composto, dinamiche contenute: la "Sinfonia Italiana" di Mendelssohn è un piccolo gioiello, senza punte e senza asprezze. Composta e classica. Forse anche troppo, visto che la passione ne resta come imbrigliata.Imbrigliata però in un gioco luminoso di linee e di forme.
La Filarmonica della Scala, alla vigilia della sua nuova tournée asiatica, appare in buona forma. Pende letteralmente dalla bacchetta del maestro coreano, calibra al millesimo e al millimetro attacchi e sonorità, pennella frasi di un nitore che si direbbe neoclassico. Esemplare è il terzo movimeto dell'Italiana, contenuto nello stacco di tempo e nelle dinamiche, tratteggiato con la leggerezza di un arabesco ... dal suono pulito e dalle escursioni dinamiche molto contenute. Anche nel celebre "Saltarello" finale Chung ottiene dalla Filarmonica scaligera la massima definizionedei dettagli, in tutte le parti, comprese quelle di accompagnamento, ... la massima sincronia dell'insieme. È un finale molto stilizzato che ad alcuni potrebbe anche non piacere, ma senza dubbio di un'emozionante trasparenza. Nella stessa direzione sembra andare la "Sinfonia n. 1" di Mahler, che Chung depura da ogni scoria di sentimentalismo per ricercare, ancora una volta, la purezza del suono e l'equilibrio delle linee... È un Mahler molto diverso da quello ascoltato da Noseda settimana scorsi, con una "Quarta sinfonia" tutta slanci e abbandoni. Myung-Whun Chung al contrario preferisce lavorare di fino e di cesello, lasciando affiorare sotto l'apparenza di una superficie imperturbabile leggere increspature e oscillazioni.
Il secondo movimento, in particolare, è un piccolo miracolo metrico perchhé il Maestro coreano riesce a suggerire quasi l'idea di una danza sghemba, come a ricordare la natura popolaresca di questo robusto Ländler, salvo poi inventarsi delle esitazioni ritmiche che rievocano il clima salottiero, raffinatissimo e malinconico dei valzer della belle-époque.

Luca Segalla