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Siete qui: Home Press Archivio Rassegna Stampa Rassegna Stampa 2008 Stresa - Festival di Stresa: La Bohème - Operaclick - 7/9/08
Stresa - Festival di Stresa: La Bohème - Operaclick - 7/9/08 PDF Stampa E-mail

Testata: Operaclick

Domenica 7/9/08

... La lettura che si sviluppa ha un ritmo narrativo incessante, dettato da tempi sostenuti, baldanzosi, ben decisi nell'offrire lo spirito di giovinezza contenuto nella musica, ma anche quell'angosciosa attesa del domani dal quale non si può prescindere, pur richiamando scherzi e motti dal sapore ormai lontano. Nonostante si spinga in tale direzione, Noseda riesce a mantenere intatti i momenti di abbandono all'ampio melodiare, così come non cristallizza la partitura dai necessari fragori passionali, tradizionali senz'altro, ma non per questo da sorvolare.Parimenti la cura del dettaglio non è spasmodica, capillare o freddamente oggettiva, ma inserita con calore in quel ampio affresco parigino che riesce a catturare ad ogni ascolto, come nuovo...
Sicurezza di emissione, gradevole timbro e abilità nel fraseggio permettono ad Irina Lungu di tratteggiare con facilità il delicato personaggio di Minì. La ricerca della rotondità nella frase va talvolta a discapito della dizione, ma è particolare trascurabile nel complesso di una prova più che soddisfacente. Riesce anche a seguire con destrezza i tempi talvolta serrati di Noseda e regala un finale di mesto abbandono malinconico. A lei si accompagna Tomislav Muzek, tenore dal timbro solare... la prova ha avuto una costante crescita, resa comunque sempre godibile dalla generosità nel canto, volta a tratteggiare il personaggio di Rodolfo nella sua estrovera poeticità. Fabio Capitanucci colpisce per timbro e sicurezza, dotato com'è di voce dall'ampia espansione. Mentre, dal lato interpretativo, pare spingere maggiormente sull'enfasi, quasi caricaturabile, di Marcello. Ben presente anche dal punto di vista scenico, raccoglie un vivissimo apprezzamento di pubblico sia al termine dei primi due atti che a conclusione di serata. Era attesa con curiosità la prova di Nicola Ulivieri quale Colline... Ne esce una esecuzione perfetta dal punto di vista musicale, vista l'attenzione complessiva al rapporto parola, ritmo, fraseggio ed indicazioni agogiche... Riceve, infatti, un meritato applauso al termine del mesto congedo dalla propria zimarra... Serena Gamberoni ... dotata di voce ampia e sonora ... lascia sfogare con passione i capricci di Musetta, trattenendosi però daesasperarne il carattere. A proprio agio anche nella recitazione, pur compromessa dall'esiguità dello spazio scenico, regala una prova convincente. Validi e ben inseriti nella macchina musicale richiesta da Gianandrea Noseda anche Matteo Peirone come macchiettistico Benoit e, poi, Alcindoro, Sabino Gaita come Parpignol, il sergente dei doganieri di Vladimir Jurlin, e i ldoganiere di Alessandro Inzillo, quest'ultimi tratti dalle fila dell'ottimo coro del Teatro Regio di Torino. Coro che, unitamente alle Voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio "G. Verdi" di Torino, dona ottima compiutezza alla viva folla parigina del secondo atto. Merito particolare, quindi, al maestro Claudio Fenoglio.
L'Orchestra del Teatro Regio di Torino riesce a rispondere con precisione e raffinatezza alle costanti, implacabili sollecitazioni di Gianandrea Noseda. Particolare plauso alla sezione degli ottoni, spesso esposti in passaggi scoperti e agli archi tersi, cristallini, ma al contempo dall'ampio amalgama mai fragoroso e fine a se stesso nei momenti di insieme.
Al termine della serata entusiastica accoglienza è stata riservata dal caloroso e appassionato pubblico, con numerosi, ritmati applausi e chiamate al proscenio di interpreti e direttore. Quest'ultimo ancor più omaggiato dalle grida di bravo che ben si è meritato.

Emanuele Amoroso