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Siete qui: Home Press Archivio Rassegna Stampa Rassegna Stampa 2008 Noseda sul podio per un Puccini che non ti aspetti - Corriere della Sera - 14/9/08
Noseda sul podio per un Puccini che non ti aspetti - Corriere della Sera - 14/9/08 PDF Stampa E-mail

Testata: Corriere della Sera

Domenica 14/9/08

È il 150° anniversario della nascita di Puccini, l'occasione dunque per riprendere in mano quella musica e rileggerla alla luce di una mutata sensibilità interpretativa. Oppure l'opportunità d'indagare la parte meno battuta del celebre catalogo per trarne nuovi stimoli... Ma il fatto sorprendente, inaspettato e dunque più durevole dell'anno pucciniano  è La bohème eseguita al Palazzo dei Congressi di Stresa, e in replice al Lingotto di Torino per il MiTo, da Gianandrea Noseda a capo delle maestranze del Teatro Regio.
Novità in Bohème, opera che si a ogni angolo di strada? Ebbene sì. Non per la cosa, naturalmente. Ma per il modo. Lontana anni luce l'idea di un primo atto in attesa delle due romanze, di un secondo pieno di ciarpame scenografico e di un terzo come volàno per le lacrimucce del quarto. Noseda ha fatto invece una Bohème frizzantisisma nei primi due atti. Profondamente commovente. Commovente perché da anni non s'ascoltava un'esecuzione che sapese pesare il valore di ciò che è destinato a morire: una giovinezza che esplode di vitalità, quattro amici squattrinati che imparano con gioia per cosa valga la pena di vivere e che fanno, come la musica suggerisce fin dalle prime battute, l'esperienza dolorosa della perdita: vedere la luna e un attimo dopo non vederla più. Nessun giovanilismo. Ma non si coglie il tragico in quest'opera senza averne assaporato il contrario.
Ma come s'arriva a tal risultato? Attraverso uno studio della partitura che non prescinda dal peso di ogni parola nel contesto e nel rapporto con la musica. E qui sta l'abilità, la maturità di Noseda e l'eccezionalità del cast scritturato per l'occasione. Quartetto maschile eccezionale, con Tomislav Muzek (tenore cresciutissimo), un Fabio Capitanucci fantastico (Marcello), Massimiliano Gagliardo (Schaunard) e Nicola Ulivieri (Colline). Benissimo Serena Gamberoni (Musetta). Un po' meno Irina Lungu  perché preoccupata di fare la cantante prima che il personaggio di Mimì. Per il pubblico era come sentire La bohème per la prima volta. Perciò è stato un trionfo. Meritatissimo.

Enrico Girardi