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Il sensuale fraseggio di Lucia PDF Stampa E-mail

La Prealpina
Sabato 27 agosto 2011

Il repertorio del bel canto italiano è tremendamente esigente. Senza grandi interperti le opere di Bellini e Donizetti faticano a prendere il volo. Ha preso il volo, invece, la Lucia di Lammermoor giovedì alle Settimane Musicali di Stresa. Con un ispirato Gianandrea Noseda sul podio il capolavoro di Donizetti è vissuto sul filo di un febbrile abbandono sentimentale, tutto immerso in una luce soffusa, tra pianissimi ed esplosioni di passione. Il soprano Elena Mosuc è una Lucia straordinaria per la qualità di un mezzo vocale pastoso e avvolgente e per la capacità di immedesimarsi nella parte, recitando perfino con glio occhi. Nella scena della follia colpivano la ricchezza delle sfumature dinamiche ed il perfetto controllo dell'emissione, che poggiava su fiati lunghi, in grado di sostenere gli archi melodici di una parte quanto mai insidiosa; per lei applausi a scena aperta, come per il baritono Franco Vassallo, un Enrico tuonante di rancore.
Alla fine è stato un trionfo, con dieci minuti di ovazione... L'Ars Cantica Choir... è stata quasi impeccabile, con una giusta tensione emotiva e il giusto colore timbrico. L'Orchestra del Festival ha sostenuto i solisti con attenzione e partecipazione, mentre Noseda con il passare degli anni ha smussato la sua innata retorica del gesto e del suono per affinare il suono, scoprire i dettagli, ammorbidire il fraseggio. E morbido, sensualissimo era il fraseggio di questa Lucia di Lammermoor. In particolare il fraseggio di Elena Mosuc, addirittura voluttuosa nelle fioriture melodiche, con la cabaletta «Quando, rapito in estasi» che era un miracolo di iridescenze sonore...

Luca Segalla

 

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