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La felice sfida di Noseda a Rossini PDF Stampa E-mail

Testata: Amadeus
Novembre 2009

Da alcuni anni Gianandrea Noseda propone l'esecuzione di opere in forma semiscenica e i frequentatori delle Settimane Musicali di Stresa sanno perfettamente di cosa si tratta e  fanno il tutto esaurito. Nella "semiscenica" manca la m aggior parte degli ingredianti che costituiscono il teatro: mancano le scene, i costumi sono ridotti all'indispensabile (una sciarpa, un cappello, un cambio d'abito), i cantanti si muovono nei recitativi in spazi ristretti, quel poco lasciato libero dall'orchestra, dal coro e dal direttorre che sono tutti sul palco. Ma l'illusione che tutto avvenga sulla scena di un teatro d'opera è perfetta. Qui non si lavora per addizione rispetto a quanto suggerito dalla partitura e dalla vicenda, ma per sottrazione. Quello che rimane è la musica e la bravura dei cantanti, dell'orchestra e del direttore. La rappresentazione si riduce all'essenziale e il pubblico sta al gioco, perch di fronte alla professionalità degli interpreti non vi è bisogno di nula se non della fantasia che lo spettatore non lesina...
La felicità con cui via via scorrono le pagine dello spartito (stacco dei tempi, cura dei colori), la bravura degli interpreti non lasciano il minimo dubbio sul risultato: nessuna rivalità tra la musica di Rossini e Gianandrea Noseda, anzi. Noseda ha saputo calare la sua esperienza direttoriale anche su questo classico dell'opera comica coadiuvato da Vivica Genaux, una Cenerentola dai virtuosismi travolgenti, Eleonora Buratto e Annamaria Pennisi (le due sorellastre), Natale De Carolis (un Don Magnifico pirotecnico), Maxim Mironov (il tenore ideale per questo ruolo), Franco Vassallo (Dandini), Nicola Ulivieri (Alidoro) e l'Ars Cantica Choir istruito da Marco Berrini. Tutti hanno dato il meglio e la serata è stata sicuramente tra le più riuscite.

Gaetano Santangelo