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Gergiev ancora una volta Maestro inarrivabile PDF Stampa E-mail

Testata: La Prealpina
Giovedì 27 agosto 2009

Sarebbe difficile immaginare un direttore più adatto di Valery Gergiev ad addentrarsi nei meandri cupi e claustrofobici della musica di Dmitri Sostakovic. Capace di seguire, senza perdere l'orientamento, le spirali estenuanti e lentissime dell'Ottava sinfonia, desolata meditazione sulla guerra e sulla morte composta nel pieno del secondo conflitto mondiale. Martedì scorso, al Palazzo dei Congressi, il direttore russo ha saputo cogliere, alla guida della sua London Symphony Orchestra, la tensione tragica di questo capolavoro...
Quando è in serata di grazie Gergiev è quasi inarrivabile. Concentrato, senza nulla concedere allo spettacolo - i gesti, anzi, erano insolitamente sobri - ha trascinato la London nel cuore di una pagina che è un grido soffocato di disperazione, in cui la luce fatica a farsi strada tra il nero della storia e del male.
Concentrati anche gli orchestrali della London, gli archi conme i fiati, sempre reattivi e quasi sempre in sintonia tra loro, sempre in tensione. E l'amalgama sonoro dell'orchestra londinese è meraviglioso per la densità e la compattezza. E pensare che nella prima parte c'era lasinfonia "La mer" di Debussy.
Altre atmosfere, altri profumi timbrici. Di questa raffinata partitura la London... ha saputo mettere in luce ogni dettaglio. Sul podio Gergiev era quasi impassibile, attento a non turbare i delicati equilibri timbrici e sonori di una pagina brulicante di movimento e di vita...

Luca Segalla