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Come canta bene Cenerentola PDF Stampa E-mail

Testata: La Repubblica
Sabato 29 agosto 2009

Debuttava con Cenerentola in Rossini, Gianandrea Noseda. Ma l'esecuzione in forma semiscenica diretta a Stresa non pareva un esordio: tempi esatti, sonorità motivate, seppure talvolta un po' troppo novecentesche, gioco espressivo ben calibrato tra rigore e libertà, rapprto gioioso con la scrittura d'autore e la voglia di divertirsi della compagnia di canto... La partitura è perfetta: fantasiosa, surreale, ironica ma anche patetica e con un pizzico di cattiveria, sublimata dallo spumeggiante rondò conclusivo della protagonista che perdona tutto e tutti con una sorta di amoroso impazzimento affidato a elettrizzanti virtuosismi vocali. Finale che arriva troppo presto, perché ci dice che l'opera è finita: a maggior ragione se lo canta la stratosferica Vivica Genaux, tenera nei suoi sorrisi e formidabile con la voce. Con saggezza e rossiniana umiltà Noseda ha chiamato accanto a lei un cast di cui fidarsi: in modo da potersi dedicare al mordente e ai colori della raccolta ma scattante Stresa Festival Orchestra, assecondando virtù e vezzi dei cantanti. Divertendosi anche a interloquire scenicamente nello stretto spazio dove l'istrionismo di Natale De Carolis, il mestiere di Franco Vassallo, la bravura solenne di Nicola Ulivieri, la voce albina ma schietta di Maxim Mironov e la simpatia delle due sorellastre (Eleonora Buratto e Annamaria Pennisi) hanno fatto ben presto dimenticare che non c'erano scene né costumi né regia.

Angelo Foletto