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"La Cenerentola" di Rossini per lo Stresa Festival PDF Stampa E-mail

Testata: L'Opinione
Giovedì 3 settembre 2009

... Noseda ha diretto inizialmente l'ouverture con tempi soffusi e dilatati, quasi di compiacimento, persino con toni delicati e studiata raffinatezza timbrica, unita a inusitati pianissimi, tramutati, poi, in "crescendo", come preparazione e anticipazione per la successiva musica brillante e vivace dell'opera, sempre con contenuta sonorità e felici intenzioni, soprattutto nei concertati, assai precisi e coloriti, veri gioielli della partitura. Il cast proponeva un quintetto di artisti famosi, con due cantnati giovani per i ruoli delle sorelle, debuttanti sul palcoscenico del Palazzo dei Congressi... E mi piace menzionarle subito sia per come si sono inserite nel contesto dello spettacolo ... sia per le voci differenti e ben impostate. Infatti, la Clorinda del soprano mantovano Eleonora Buratto e la Tisbe del mezzosoprano catanese Annamaria Pennisi hanno brillato per verve e bravura, immergendosi perfettamente nei rispettivi ruoli, sorprendendo per le continue caratterizzazioni, nei gesti, nelle espressività e persino in argute gag e indovinati tic, palesando voci fresche e calde, ben intonate e dal bel colore. La Cenerentola di Vivica Genaux si presentava subito ... palesando, in tutta la sua prestazione, un'ottima impostazione tecnica, per un'emissione colorita e agile... umile e triste nella parte della sorellastra bistrattata, luminosa e saettante da prescelta principessa, fino al rondò di chiusura che offre l'occasione della "zampata" vincente, perticolarmente nella "stretta" finale, accolta da un'ovazione unanime. Il Don Ramiro di Maxim Mironov, dapprima con un canto soffice e fiorito, svettava con sicurezz nelle successive e improvvise impennate. Natale De Carolis presentava un Don Magnifico meno tronfio e vanitoso... evidenziando un "barone" amaro, malinconico e sconfitto, dal suono colorito e dalle piacevoli espressività. Franco Vasallo divertiva in Dandini dalle varie sfaccettature, brillante ed efficace per la voce corposa e colorita. Infine, Nicola Ulivieri risolveva con ragguardevole suono uniforme, ambrato e innegabile professionalità l'ostico ruolo di Alidoro... Il pubblico gradiva la favola in musica, ammaliato da uno spettacolo particolare e attraente , dalla resa vocale e strumentale fine e di classe, applaudendo con convinzione.

Walter Baldasso