Skip to content
Siete qui: Home Press Archivio Rassegna Stampa Rassegna Stampa 2008 La vocazione al Novecento del Sor Giacomo - L'Opera - 10/08
La vocazione al Novecento del Sor Giacomo - L'Opera - 10/08 PDF Stampa E-mail

Testata: L'Opera
Ottobre 2008

... La scelta di portare l'opera a Stresa costituisce ... un'importante novità. L'idea di eseguirla in forma semi-scenica ... risulta qui, nello spazio disagevole del Palazzo dei Congressi, una carta vincente... Nella recitazione a proscenio, davanti all'Orchestra la compagnia di canto ha saputo dare efficace realizzazione alla drammaturgia dell'opera di Puccini, L'ha recuperata ad una teatralità moderna e stilizzata. In questo contesto si stabilisce un rapporto privilegiato tra gli artisti e il pubblico, e, prima di ogni altra cosa, tra Noseda e il suo pubblico.
Le parole introduttive, pronunciate prima di attaccare, lungi dal disturbare o da suonare come un'indebita invasione di campo, fuori dal ruolo che compete al direttore, diventano la spia di un rapporto particolare, adatto ad un festival proiettato alla sperimentazione, dove la gente, che affolla la sala, è qualcosa di più di un gruppo di spettatori. Nella breve allocuzione di Noseda c'è peraltro la sintesi di quello che poi si ascolta: la vocazione novecentesca di Puccini.
Il maestro milanes ela realizza con una direzione asciutta, alacre nel ritmo, pronta a cogliere e mettere in risalto le arditezze timbriche della partitura, la capacità di Puccini di coniugare concezione sinfonica con impostazione operistica...
Le compagini artistiche del Teatro Regio e ddel Conservatorio "G. Verdi" di Torino hanno risposto pienamente ad un direttore che ha ora conquistato una padronanza evidente nell'atto della concertazione e che può condurre un'opera così popolare senza impaccio e soggezione.
La compagnia si dimostra all'altezza del compito, anche se vi prevale il settore maschile. Tomislav Muzek ha voce di timbro particolare... Ha il timbro della giovinezza, buona impostazione, così da superare lo scoglio di uno strumentale gravoso, specie se si considera che l'orchestra è alle spalle e non in buca.L'acuto è sicuro, ma soprattutto è valido l'accento sempre espressivo ed appassionato, pur nella moderna stilizzazione.
Fabio Maria Capitanucci è eccellente Marcello, per la pasta della voce, per il nitore di un canto che alla penetrante intelligenza del fraseggio, sa unire la morbida rotondità dell'emissione e la giustezza di un legato che, nei passi più spiccatamente cantabili ... trova momenti di indubbio fascino.
Nicola Ulivieri è un Colline di lusso che onora l'appuntamento con la "Vecchia zimarra"; Massimiliano Gagliardo è efficace Schaunard. Una menzione merita Matteo Peirone nella duplice parte di Benoit ed Alcindoro, personaggi ideali per sottolineare il suo talento di caratterista. Irina Lungu è una Mimì sicura, che è cresciuta nel corso della recita...
Serena Gamberoni è Musetta volenterosa.
Il sucesso vivissimo, se non trionfale, è assolutamente da condividersi all'interno della felice esperienza che le Settimane Musicali stanno vivendo in questi anni.

Giancarlo Landini