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Siete qui: Home Press Archivio Rassegna Stampa Rassegna Stampa 2006 Stresa, una notte magica sulle note di Mozart
Stresa, una notte magica sulle note di Mozart PDF Stampa E-mail

Testata: La Prealpina

Del: 29/8/06

 

É trascorsa tutta in un'atmosfera pensosa, fatta di delicate trasparenze timbriche e di una composta nostalgia, la lunga notte di musica (oltre tre ore) con la quale Gianandrea Noseda si è congedato dal pubblico delle sue Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore... Era un programma ambizioso, che abbracciava tutte le pagine orchestrali composte da Mozart nell'ultimo tormentato anno di vita, il 1791, dopo che sabato erano stati presentati i lavori d'occasione e la musica da camera.
Già all'inizio il fraseggio intimo e dolcissimo del 'Concerto per pianoforte in Si bemolle maggiore K 595', eseguito da un Giuseppe Andaloro impeccabile ed ispirato, ha fissato il clima di questa lunga ed irripetibile serata di musica. Andaloro ha tratteggiato un Mozart venato di malinconia, dove anche le leggere movenze dell'“Allegro” finale venivano levigate fino a perdere ogni brillantezza. Sul podio Noseda respirava con il solista, in perfetta sintonia anche con l'Orchestra delle Settimane Musicali, apprezzabile per la delicatezza del suono ed un timbro levigato e compatto, capace di intrecciare con il solista un dialogo ininterrotto, accompagnandolo con grande discrezione nei passaggi più delicati del secondo movimento.
Lungo le stesse coordinate espressive si è sviluppato il 'Concerto per clarinetto in La maggiore', con uno splendido Enrico Maria Baroni, primo clarinetto dell'Orchestra Nazionale della RAI. Ancora una volta l'Orchestra (la quale è sembrata anche più in forma che ne 'Il flauto magico' di settimana scorsa) ha saputo dialogare con il solista sul filo di pianissimi che rasentavano il silenzio, in un'atmosfera di sublim raccoglimento.
Sul podio Noseda appariva come trasfigurato, completamente immerso nella musica. Ed è stupefacente come abbia saputo trovare un comune denominatore espressivo a tutte le pagine della serata, confermando di avere svolto una ricerca autentica nel cuore della musica mozartiana. Trasparente l'ouverture de 'La clemenza di Tito', trasparente ed energica la 'Cantata massonica K 623' ... trasparente e sublime il mottetto 'Ave Verum Corpus', nel quale l'Ars Cantica Choir, preparata da Marco Berrini, ha dato un'altra prova maiuscola, dopo quella de 'Il flauto magico': intonazione perfetta, fraseggio colmo di commozione, emissione senza sbavature ... pianissimi giocati su un equilibrio timbico e dinamico miracoloso.
Infine il 'Requiem', estremo capolavoro mozartiano, dove la malinconia celeste del 'Recordare' e del 'Lacrimosa' si scontrava con il vigore rabbioso del 'Dies Irae'. Sul podio Noseda ... si è immerso completamente in una pagina che sembrava un lungo viaggio di purificazione.
Al suo fianco un Ars Cantica Choir dall'emissione straordinariamente morbida, il soprano Alessandra Marianelli, il mezzosoprano Barbara Di Castri, il tenore Tomislav Muzek ed il basso Nicola Ulivieri per un 'Requiem' intenso e commuovente. Al termine un lungo, caldo applauso di un pubblico rapito, letteralmente, da tre ore di musica che difficilmente saranno cancellate dalla memoria.

Luca Segalla