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Un Idomeneo troppo "elettrizzato" PDF Stampa E-mail

Testata: La Stampa
Lunedì 6 settembre 2010

Capolavori come l'Idomeneo di Mozart possono brillare anche quando la loro interpretazione funziona a intermittenza. Dato in forma semiscenica al Festival di Stresa con la direzione di Gianandrea Noseda, non ha mancato di colpire per l'intreccio fra le tempeste dell'anima e la forza dell'elemento soprannaturale. La strumentazione per i fiati, le scelte di armonia, l'intensità dei cori lasciano ogni volta stupefatti per contenuto espressivo, ed emergono con l'Ars Cantica Choir, di limpidezza polifonica e non operistica, e con i fiati della Stresa Festival Orchestra [...]
L'eccessiva "elettrizzazione" dell'opera è durata solo lo spazio dell'atto primo, in una lettura serrata, fra tagli e accorpamento di atto primo e secondo. Acquistato il respiro giusto, Noseda ha permesso ai cantanti di dispiegare le loro qualità, così Alessandra Marianelli, l'interprete più in parte, ha saputo delineare meglio l'intima dolcezza di Ilia [...] Atteso protagonista era il tenore Francesco Meli, il quale ha notevole cura per l'eleganza del canto mozartiano [...]. Notevole la presa sugli ascoltatori e intensi gli applausi.

Giangiorgio Satragni