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Festival di Stresa, con la Sydney apertura davvero in grande stile PDF Stampa E-mail

Testata: La Prealpina
Martedì 24 agosto 2010

Apertura in grande stile per la 49^ edizione del Festival di Stresa, domenica, in un Palazzo dei Congressi esaurito in ogni ordine di posti, con il più monumentale dei cinque concerti per pianoforte di Beethoven, il "Concerto in Mi bemolle maggiore - Imperatore". E monumentale, composta e granitica è stata l'interpretazione  del pianista siciliano Daniele Petralia, affiancato per l'occasione da un'impeccabile Sydney Symphony. Una compagine compatta, sempre in piena sintonia con il suo nuovo direttore principale Vladimir Ashkenazy. Sul podio il direttore e pianista russo [...] è apparso, come d'abitudine, misurato nei gesti e controllato nelle emozioni. Così è stato anche Petralia, ordinato e coscienzioso, anche se la tecnica è da virtuoso (ottime le ottave) e le dita possiedono un'agilità spettacolare, come hanno dimostrato due bis di fuoco, un "Momento musicale" di Rachmaninov e lo "Studio op. 10 n. 12" di Chopin, affrontati di gran slancio. È stato colto il senso profondo dello stile eroico beethoveniano, che non è eroico alla maniera dei Romantici quanto sublime nel solco di Goethe. E l'orchestra australiana, così austera e composta - fantastico l'esordio del secondo movimento con i pizzicati in pianissimo dei violoncelli e dei contrabbassi - rendeva alla meraviglia le levigate superfici del concerto beethoveniano. Certo, la Sydney non possiede il calore di certe orchestre europee e americane, però questa freddezza si è rivelata congeniale alla suite "Rakastava" di Sibelius eseguita all'inizio, immersa in un pallore vitreo, tra sussulti appena accennati e pianissimi di un'emozionante trasparenza. [...]
La "Terza sinfonia" di Scriabin [...] anche in questo caso la compattezza della Sydney , che funziona come un orologio di precisione, si è lasciata ammirare: ottimi gli ottoni nel perentorio esordio del primo movimento, preciso in tutti i dettagli il secondo tempo, scattante per l'energia ritmica ed il crescendo emotivo il complicato finale.

Luca Segalla