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Siete qui: Home Festival Festival 2013 Tu dormi e ‘l dolce sonno - note
Tu dormi e ‘l dolce sonno - note PDF Stampa E-mail

Giulio Caccini e Jacopo Peri entrambi provenienti dagli sperimentalismi della Camerata de’ Bardi furono rappresentati ineguagliati dello stile monodico fiorentino nella duplice veste di compositori e cantori che sull’arpa s’accompagnavano. «Era ancora in Firenze allora Jacopo Peri, il quale, come primo scolaro di Malvezzi, e nell’organo e stromenti da tasto, e nel contrappunto, sonava, e componeva con molta sua lode, e tra i cantori di questa città era senza fallo tenuto a nessuno inferiore. Costui a competenza di Giulio Caccini scoperse l’impresa dello stile rappresentativo, e sfuggendo una certa rozzezza, e troppa antichità, che si sentiva nelle musiche di Galileo, addolcì insieme con Giulio questo stile, e lo resero atto a muovere raramente gli affetti… Per la qual cosa essi acquistarono il titolo di primi cantori, e d’inventori di questo modo di comporre, e di cantare. Il Peri aveva più scienza, e trovato modo con ricercar poche corde, e con altra esatta diligenza d’imitare il parlare familiare acquistò gran fama. Giulio ebbe più leggiadria nelle invenzioni.» (Pietro de’ Bardi). Caccini grandemente elogiato quale cantore introdusse nel canto quel concetto di “sprezzatura”, ars est celare artem, «ciò è fuggir quanto si po’… la affettazione, & per dir forse una nova parola, usar in ogni cosa una certa sprezzatura, che nasconde l’arte, & dimostri ciò che si fa, & si dice venir fatto senza fatica, & senza quasi pensarvi…».
Entrambi al servizio della corte medicea tra Cinque e Seicento, si fronteggiarono sul palco della nascita dell’opera, contestandosi il primato dell’invenzione del nuovo stile rappresentativo.
L’anno 1600 li vide a confronto in occasione delle nozze di Enrico IV di Francia e Maria Medici: Jacopo Peri compose Le Musiche sopra l’Euridice del Rinuccini, e Caccini Il Rapimento di Cefalo su testo del Chiabrera.
Entrambi diedero alle stampe raccolte di madrigali ed arie: Caccini nel 1602 Le Nuove Musiche, e nel 1614 Le Nuove Musiche e nuova maniera di scriverle; Peri nel 1609 Le Varie Musiche e nel 1619 Le Varie Musiche… Con aggiunta d’arie nuove dell’istesso… Rivali nella vita e nell’arte lasciano a noi l’eredità di uno straordinario ed affascinante sperimentalismo formale ed armonico: «quella sorte di musica per cui altri potesse quasi in armonia favellare… senza sottoporsi a misura ordinata, dando al canto quella leggiadria… che (lo) rende piacevole, licenzioso, e arioso, sì come nel parlar comune la eloquenza, e la fecondia rende agevoli e dolci le cose di cui si favella».

Mara Galassi