Sabato 6 settembre 2008, ore 20.00 Stresa, palazzo dei congressi
Il concerto inizia alle ore 20.00
G. Puccini, La bohème
in forma semi-scenica
Parpignol Sabino Gaita
L’opera della gioventù che si apre alla vita, con le sue prime responsabilità e con i suoi primi dolori. La bohème rappresenta la fine di un periodo della vita fatto di goliardia e di spensieratezza e l’inizio di quello della maturità. In qualche modo chiude l’800 (è stata scritta nel 1895) e si apre al ‘900, con le sue speranze, le sue domande e le sue novità. La bohème ci racconta che Mimì muore di tubercolosi tra le braccia di Rodolfo e dei suoi amici, ma che fine faranno Rodolfo, Marcello, Schaunard, Colline e Musetta? 23 anni più tardi, nel 1918, il ‘900 già segnato da una sanguinosa guerra mondiale, rivelerà che quelle speranze, quelle aspettative erano state deluse. Puccini, nel 1918, presenta quel capolavoro che è Il trittico. Nel Tabarro, la prima delle tre opere, l’azione si svolge a Parigi come nella Bohème, sulle rive della Senna e un coro di ragazze cita proprio la canzone di Mimì. Che i personaggi del Tabarro siano gli stessi invecchiati e disillusi della Bohème? Forse è così: in questo caso la “stagion dei fior” vagheggiata da Rodolfo e Mimì nel quartetto del III atto della Bohème non ha mantenuto le promesse , lasciando il posto all’umidità maleodorante e malsana del barcone del Tabarro sulla Senna . … Luci e ombre…
Gianandrea Noseda
Il Palazzo dei Congressi, sede storica del Festival, è situato nel centro di Stresa, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e da tutti i maggiori alberghi e ristoranti.
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