Il sorriso e la malinconia Stampa
Il video della serata

2008 Sorriso

In collaborazione con VCO Azzurra Tv

Giovedì 28 agosto 2008, ore 20.30
Stresa, Palazzo dei Congressi

 

zehetmair.jpgmatthews.jpgThomas Zehetmair         violino
Sally Matthews                soprano
Orchestra delle Settimane Musicali di Stresa
Gianandrea Noseda        direttore



 

I. Stravinsky, Concerto per violino e orchestra

G. Mahler, Sinfonia n. 4

 


 
Dove sono il sorriso e la malinconia nel Concerto per violino di Stravinskij e nella IV Sinfonia di Mahler? Dove meno ce lo aspettiamo.
Il sorriso forzatamente ostentato nella pagina stravinskijana sembra quello caricaturale di certe maschere di cartapesta che nascondono qualche volta un sorriso, ma talvolta una tristezza che non si vuole palesare, o una malinconia pudica che non si vuole mostrare. L’asetticità impugnata come conquista stilistica, l’obiettività interpretativa che comprime le emozioni, la freddezza matematica di certe ingegnose combinazioni ritmiche sono state spesso la maschera che ha nascosto la malinconia stravinskijana dovuta allo struggimento di essere profondamente russo ma deliberatamente esule nel resto del mondo.
Molte volte mi sono domandato perché Stravinskij abbia deciso di essere sepolto a Venezia: non sarà forse perché Venezia con i suoi canali è la città nel mondo che assomiglia di più a San Pietroburgo dove Stravinskij è nato?
Mahler compie il percorso inverso. La malinconia è parte del suo carattere profondo, perfino le fotografie che lo ritraggono ne sono pervase: sarà per gli occhialini ovali che nascondono gli occhi sempre un po’ socchiusi, sarà per quella piccola smorfia che si coglie ai lati delle labbra che potrebbe essere un rassegnato accenno di sorriso.  La sua musica è così come lui stesso, ricca di poesia sublime e di inaspettata grossolanità, di tenerezza e di forza, di marce militari e materne ninna nanne. A ben vedere questi contrasti sono fortemente legati e talvolta l’uno, causa o conseguenza dell’altro: per giungere al sublime bisogna avere le radici nel volgo, la tenerezza è un segno di forza, la ripetitività ritmica accomuna marce e ninna nanne. Se è vero che il sorriso può condurre verso la malinconia, il percorso contrario può condurre alla rassegnazione e alla disillusione.
La sua IV Sinfonia termina con quel timido e rassegnato accenno di sorriso.

Gianandrea Noseda

 

 

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Il Palazzo dei Congressi, sede storica del Festival, è situato nel centro di Stresa, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e da tutti i maggiori alberghi e ristoranti.


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