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Siete qui: Home Festival Artisti 2012 Uri Caine
Uri Caine PDF Stampa E-mail

Uri Caine è uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di musica classica, rock ed elettronica.
Cresciuto a Philadelphia, dai 12 ai 16 anni studia con il brillante e sottovalutato pianista francese Bernard Peiffer, che mentre gli insegna composizione lo spinge a rielaborare i pezzi con un approccio che si rivela basilare nello sviluppo non solo della tecnica del giovane allievo ma della teoria jazzistica. Quando si iscrive all’università è già protagonista della scena jazzistica della sua città: suona nei jazz club, entrando in contatto con i grandi maestri che visitano Philadelphia e continua a perfezionarsi fra corsi di musicologia e di letteratura. Trasferitosi a New York, inizia la sua carriera come solista. Nel 1992 incide il suo primo disco, Sphere Music.
Nel 2003 è direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove debutta con The Othello Syndrome, che dà origine alla registrazione di Winter and Winter nominata ai Grammy Award 2008, ottenendo inoltre il premio Echo Klassik 2009.
Tra i suoi progetti recenti più significativi, ricordiamo una composizione sugli orrori della guerra, al Festival di Granada, un’opera musicale ispirata alle opere di Goya; un duo con John Zorn al Vicenza Jazz Festival, una tournée delle Variazioni Diabelli con l’Orchestra Regionale Toscana e l’Orchestra Toscanini, Berio Project, al Ravenna Festival in collaborazione con Tempo Reale, una nuova composizione con il Quartetto Arditti, dal titolo Twelve Caprices e Moonsongs, scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schönberg, eseguito al Konzerthaus di Vienna.
La sua discografia, ampia e ricca di opere importanti, alcune riconosciute come pietre miliari, viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea. The Four Seasons con Theo Bleckmann, e Sonic Boom, duo con Han Bennink, sono i titoli delle incisioni più recenti.