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Orchestra of the Age of Enlightenment PDF Stampa E-mail
OAEAppena due decenni fa, un gruppo di musicisti londinesi, desiderosi di innovazione, si sono interrogati su quella curiosa istituzione chiamata Orchestra, e hanno deciso di ripartire da zero. Hanno iniziato col gettar via il libro delle regole. Mettere un direttore? Assolutamente no. Specializzarsi in un repertorio di qualche era particolare? Troppo restrittivo. Perfezionare un lavoro e poi andare avanti? Troppo pigri. L’Orchestra of the Age of Enlightenment era nata.
E appena iniziarono ad avere successo fecero una promessa a se stessi: una promessa solenne di continuare ad interrogarsi, adattarsi e reinventarsi fino a quando la OAE vivrà. Trovare la propria sede al Southbank Centre e Glyndebourne Festival Opera non ha intorpidito la sua tendenza a sperimentare. Un contratto discografico con una importante etichetta non ha appiattito la sua arguzia. Al contrario, l’Orchestra of the Age of Enlightenment ha rimesso in discussione note e strumenti con libertà e risolutezza ancora più grandi.
Quella sete creativa rimane ancora insaziata. Informali spettacoli notturni hanno ridefinito il modello di concerto. L’approccio ai vari repertori vede l’OAE coinvolta in eccezionali collaborazioni musicali e non. Una nuova generazione di musicisti innovatori ha trovato spazio ed incoraggiamento nelle sue file. Gode di una reputazione veramente internazionale. New York e Amsterdam le fanno la corte; Birmingham e Bristol la adorano.
Nella sua ventitreesima stagione, l’OAE fa parte del nostro bagaglio musicale. Si è trasferita recentemente in una nuova e bellissima sede. Ha onorato tre leggendari direttori – Rattle, Jurowski e Fischer – con un titolo comune. Ma non pensate che l’ensemble abbia perso di vista la sua promessa iniziale. Non tutte le orchestre sono uguali. E non ce n’è un’altra come questa.