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Siete qui: Home Press Press clippings archive 2007 Press clippings 46° Festival Internazionale Stresa: Sogno di una notte di mezza estate
46° Festival Internazionale Stresa: Sogno di una notte di mezza estate PDF Print E-mail

Operaclick

Lunedì 3 settembre 2007

... Ritmo! Sempre e comunque! E' questa la parola d'ordine che ha pervaso fin dall'inizio il lavoro di Gianandrea Noseda e Walter Le Moli. Intanto il testo - per l'occasione nella nuova e molto musicale traduzione di Luca Fontana - è stato sfrondato di un buon 50%. Noseda e Fontana hanno salvaguardato principalmente la comprensibilità della trama ... e sono riusciti nella difficile impresa  di trovare una soluzione comunque condivisa - sascrificando a malincuore parti più auliche e contemplative - che fa proprio della fluidità e della scorrevolezza le prerogative qualificanti. ...
E la musica di Mendelssohn? Ma è proprio la musica che può giustificare un'operazione di questo tipo. In questo Sogno di una notte di mezza estate il miracolo dell'autorinnovamento reciproco di musica e poesia, della loro costante rigenerazione riesce proprio perché il meccanismo è oliato alla perfezione. ... E qui Noseda, sempre molto concentrato, diviene il vero regista. La musica dona nuova linfa, vivifica il testo che di rimando ne amplifica le emozioni. La Marcia Nuziale, "finalmente" contestualizzata, è stato forse l'esempio più clamoroso!
Per Gianandrea Noseda il mondo del Sogno non è soltanto fatato, magico, incantato. Una dose di sana follia lo permea. Dopo l'incredibile sequenza di accordi ..., dal direttore milanese letta come una vera e propria apertura di sipario, l'Ouverture inizia con energia inusitata. Le note più rapide vengono spiccate con nitidezza in un vorticoso girotondo di immagini sonore che ci inchioda alla sedia. Precisione ritmica, trasparenza e leggerezza sfociano presto in un vigoroso tutti orchestrale, questo senza mai perdere di vista la tenuta complessiva del brano. ... L'Orchestra del Teatro Regio, in perfetta sintonia con il proprio direttore, risponde alle sue continue sollecitazioni con grande duttilità. Poeticissima suona infine la "coda" dell'Ouverture, cullante e morbida: la commozione ci vela gli occhi...
Entrano gli attori - decisamente "in parte" i bravissimi artisti del Teatro Stabile - e si capisce immediatamente che ciò che abbiamo vissuto durante il brano orchestrale risulta essere in piena consonanza con quello che sta per accadere ora sulla scena. Azzeccata l'idea di farli recitare col copione in mano, a volte anche appoggiato al leggio, in una sorta di camaleontico gioco delle parti: è sogno o realtà, o forse anche finzione? Siamo noi gli spettatori o sono gli attori spettatori di loro stessi? ...
Il meccanismo di precisione messo a punto da Noseda e Le Moli funziona a meraviglia. Tutto è giocato sulla recitazione essendo gli elementi scenici ridotti solo ad alcuni cuscini, all'immancabile testa d'asino e a quelli di tradizione durante la recita di Piramo e Tisbe (lanterna, siepe, criniera di leone...). Gli attori "entrano2 con le loro battute in perfetta simbiosi con la musica, le pause vengono ridotte al minimo e sia che si tratti di stretta alternanza testo-musica o di veri e propri melologhi non c'è nulla che non sia stato attentamente pianificato....

Massimo Viazzo