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Recensione PDF Print E-mail

Testata: Musica

Del: 01/10/05

 

... Il direttore milanese ha dato un volto nuovo allo storico festival, anche con il suo stile informale, che lo porta a stringere subito un'intesa con il pubblico, rivolgendosi alla platea all'inizio del concerti.
Un'intesa destinata a rafforzarsi non appena si abbassano le luci della sala, perché Noseda è un direttore di rara forza comunicativa, dal gesto incandescente e frenetico. In questo ci sono l'eredità della scuola russa e l'influenza del suo mentore Valery Gergiev, ma la sensibilità per il canto, unita alla lucidità intellettuale, è tutta italiana. Sembrano convivere e a volte si fondono, in lui, due anime, una dionisiaca e una più controllata. La complessa venatura ritmica de Les Noces di Stravinskij, accompagnate dalla proiezione, in prima mondiale, degli affascinanti bozzetti realizzati nel 1927 / 1928 dall'artista tedesco Oskar Schlemmer, riluceva in tutto il suo nitore d'acciaio, ben calibrati risultavano i singolari impasti timbrici dei quattro pianoforti con le percussioni. Noseda ha sottolineato la dimensione rituale de Les Noces, cogliendone la spiritualità arcaica, prossima alle oscure forze della natura. Impeccabili i solisti ed impeccabile l'Ars Cantica Choir, preparata da Marco Berrini, con il fraseggio asciutto proprio di Stravinskij.
L'anima dionisiaca di Noseda è emersa nei Carmina Burana di Orff... Le sonorità scintillanti, il ritmo elettrico ... e i continui accelerandi hanno creato una forte tensione, senza che venisse meno la chiarezza dell'insieme. E in alcuni momenti ... i solisti si abbandonavano a languore pieno di fascino...

Luca Segalla